I paesi produttori di caffè

Innanzitutto, dovete sapere che tre paesi solamente raggruppano più della metà della produzione mondiale di caffè. Si tratta di Brasile, Vietnam e Colombia. L’attualità economica, ma anche meteorologica di questi paesi è da seguire con molta attenzione quando si vuole investire nel caffè.

I mercati finanziari del caffè

In tutto tre mercati finanziari si dividono la maggioranza degli scambi di caffè. Si tratta del NYBOT o New York Board of Trade, del TGE o Tokyo Grain exchange e del LIFFE o London International Financial Futures and options Exchange. Ma altri mercati secondari consentono comunque di negoziare il caffè.

I corsi del caffè

In passato, i corsi storici del caffè hanno subito fortissime crisi, in particolare con la soppressione delle quote del 1989 che ha provocato una forte sovrapproduzione e quindi un calo significativo dei corsi durante il 2001.

Ma dopo questa forte svalutazione, i corsi del caffè sono risaliti lentamente a seguito di una crescita della domanda da parte dei paesi dell’Europa e degli Stati Uniti sempre più forte di anno in anno, ovvero circa 2% in più ogni anno.

Ci si ricorderà sicuramente della crisi del 2008 che aveva interessato tutti gli asset e che non aveva risparmiato neppure il caffè. Questa crisi passeggera non durerà molto perché i corsi del caffè si sono di nuovo valutati a partire del 2009 a causa del calo improvviso della produzione in Brasile.

Perché investire e negoziare il caffè

Il mercato del caffè resta un mercato molto interessante per gli investitori che intendono diversificare il proprio portafoglio d’investimento. I corsi del caffè sono in netta progressione da 3 anni ormai e numerosi trader si interessano alle opportunità di profitto che propone questo asset ancora molto poco conosciuto.

È il momento giusto, quindi, per prendere posizione e cominciare a negoziare il caffè online. È possibile investire sul caffè attraverso numerosi broker che rendono questo asset accessibile ai privati sulla loro piattaforma di trading.